Intervento in Gran Consiglio sulla rendita ponte Covid

Presidente,

Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

 Ieri abbiamo votato aiuti importanti per le aziende e diversi settori, oggi ci occupiamo anche delle persone in difficoltà a causa della pandemia con particolare attenzione ai lavoratori indipendenti – una categoria importante del nostro tessuto economico e che rappresenta molte professioni. Si tratta di una politica pubblica che vuole evitare la cronicizzazione di alcune difficoltà che – se non medicate tempestivamente – nei prossimi mesi non potranno che produrre costi sociali preoccupanti. Ci apprestiamo a spendere 8 mio per evitare di produrre costi assistenziali maggiori nel futuro prossimo. 

 Le prestazioni previste dal Messaggio sono mirate, con criteri e indicatori semplici proprio per ridurre la burocrazia, come non ci stanchiamo di richiedere.

 Apprezziamo la consapevolezza della mole di lavoro che sarà riversata sui comuni, aumentando quindi gli oneri finanziari a carico del Cantone. Inizialmente si era pensato a una ripartizione del 50% a carico del Cantone e 50% a carico dei Comuni, ma in seguito la partecipazione degli enti locali è stata ridotta al 25%, poiché i Comuni dovranno esaminare tutte le richieste e assicurare la consulenza. Il compito e l’onere che assumeranno i Comuni è quindi tutt’altro che scontato, soprattutto in questi tempi di crisi finanziaria ma anche organizzativa. Motivo in più quindi, per definire procedure semplici ed efficaci che non lascino le persone e i Comuni incagliati nell’ottenimento e nell’erogazione degli aiuti.

 Anche qui, come per i casi di rigore, sarà fondamentale informare i cittadini promuovendo un’informazione puntuale e chiara – e non attendista. Già per noi “addetti ai lavori” non è sempre facile districarci tra tutti gli aiuti che ci sono a disposizione: sono tanti e intrecciati.

 Per quanto riguarda l’evasione dei molti atti parlamentari pendenti, rispetto a quanto proposto dal CdS si è deciso di evadere meno atti. Se da una parte si spiegava la necessità di maggiori approfondimenti, dall’altra si è preso tempo per fare chiarezza tra la moltitudine di proposte, spesso simili o ridondanti, che peraltro ingolfano le Commissioni e nel tempo sono superate dagli eventi. Inoltre – e l’osservazione rientra anche in quest’ottica – non possiamo ignorare che questi ulteriori 8 milioni di franchi, sommati ai 75 di ieri (di cui 25 a carico del Cantone) non sono previsti a Preventivo e nemmeno a Piano finanziario proprio considerata la situazione eccezionale ed imprevedibile. Attenzione quindi all’insostenibile portata finanziaria degli atti parlamentari che non possono essere portati avanti senza tener conto degli sforzi complessivi che Confederazione, Cantone e Comuni stanno facendo consegnando le cifre rosse, ormai roventi, alle giovani generazioni.

Ringrazio il collega Jelmini per il lavoro svolto e a nome del gruppo liberale radicale vi invito a sostenere il rapporto.