Intervento in Gran Consiglio sulla riforma fiscale

Presidente, Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

in questi anni e in particolare negli ultimi mesi la fiscalità è tornata al centro del dibattito politico. Si è parlato molto di riforma fiscale, e sono sicura che il dibattito di oggi sarà un dibattito acceso, in parte scandito da posizioni difficilmente conciliabili di due visioni contrapposte sul tipo di fiscalità che immaginiamo e vogliamo per il nostro Cantone.

Mi sembra quindi doveroso partire dall’inizio di questa lunga storia e riportarvi indietro di qualche anno, per la precisione nel novembre 2019, quando la maggioranza del Gran Consiglio ha approvato l’adeguamento della Legge tributaria cantonale alla Legge federale concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) - Riforma fiscale cantonale.

In quel rapporto di maggioranza, approvato con 52 voti, veniva anticipata la terza tappa della riforma fiscale di cui discuteremo oggi, quindi ben 4 anni fa, con le seguenti premesse (cito dal rapporto di maggioranza):

In questo contesto si inserisce la riforma generale della Legge tributaria, da realizzarsi entro il termine della presente legislatura, che dovrà tenere in particolare considerazione:

  •  l’imposizione fiscale del ceto medio;

  • la tassazione delle persone sole;

  • la tassazione delle PMI.

Lo spazio di manovra cantonale per suddetta riforma sarà garantito dalla diminuzione transitoria del coefficiente cantonale di imposta nei periodi tra il 2020 e il 2024 (con una riduzione di 3+1 punti percentuali) per un ammontare di circa 60 milioni di franchi.

Torniamo ad oggi, come accennato, dal 1.1.2024 il coefficiente d’imposta cantonale tornerà dal 97% al 100%, 3 punti percentuali per un totale di 45 milioni. Questo significa che se decidessimo di restare fermi e non fare niente ci sarebbe complessivamente un aggravio fiscale pari a 45 milioni di franchi.

Quindi come richiesto e votato dal Parlamento, a luglio 2023 il Consiglio di Stato ha presentato la sua proposta di terza tappa di riforma che si concentra sulla fiscalità delle persone fisiche, con l’obiettivo di rendere il sistema fiscale più equo, semplice ed efficace. Rispetto ai 60 milioni di margine di manovra ipotizzati nel 2019, il Consiglio di Stato ha ritenuto più opportuno proporre una riforma di 45 milioni, considerando il contesto finanziario delicato in cui ci troviamo.

La riforma presentata nel messaggio del CdS si basa su 4 assi d’intervento prioritari che trovate riassunti nel rapporto:

1.    Il primo riguarda la deduzione per le altre spese professionali d’attività lucrativa dipendente.

2.    Il secondo ambito di intervento riguarda l’imposta sulle successioni e sulle donazioni, tenendo conto delle famiglie ricomposte e dei rapporti di concubinato sempre più presenti nell’attuale società.

3.    Il terzo capitolo riguarda l’imposizione delle prestazioni in capitale della previdenza. Si tratta di portare la fiscalità ticinese in questa materia in linea con quella degli altri Cantoni e fermare la fuga di gettito.

4.    Il quarto ambito d’intervento, quello più dibattuto della riforma, riguarda la riduzione dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito, tesa a riportare il Ticino all’interno della pressione media in Svizzera.

Per approfondire dal punto di vista tecnico i punti chiave della riforma, la sottocommissione fisco si è riunita sei volte. Sui primi tre punti, ossia deduzioni per spese professionali, imposta successioni e donazioni e l’imposizione del capitale di previdenza non c’è mai stata grande discussione, poiché in linea di principio queste tre misure sono sempre state condivise da tutti i partiti presenti in sottocommissione, ma con alcune sfumature.

Il principale punto di scontro, su cui si sono delineati due rapporti, è stato principalmente quello della riduzione dell’aliquota massima sul reddito.

La maggioranza della commissione ritiene che questo passo per ridurre l’aliquota massima sul reddito sia necessario, oggi a livello intercantonale il Ticino si piazza al 21 posto rispetto agli altri Cantoni, e da ben 50 anni le aliquote non sono mai state toccate.

In aggiunta, proprio in questi giorni, vediamo gli altri Cantoni intorno a noi fare ulteriori passi avanti riducendo le loro aliquote:

-       Il 26 novembre nel Canton Zugo il 72,3% dei votanti ha deciso di ridurre ulteriormente le imposte.

-       Il 5 dicembre il Gran Consiglio retico ha deciso di ridurre le aliquote delle persone fisiche del 5% a partire dl 2024

- Zurigo intende agire a favore delle aziende

Gli approfondimenti svolti, e qui ci tengo a ringraziare la divisione delle contribuzioni, ci hanno permesso di trovare una sintesi tra le varie sensibilità presenti all’interno della maggioranza della commissione. Inoltre, abbiamo deciso di andare oltre a quanto proposto dal messaggio proprio per cercare di trovare la più ampia condivisione possibile. In questo senso abbiamo lavorato su diverse varianti, che ci hanno permesso di arrivare a questo rapporto di maggioranza.

Di principio viene confermata l’impostazione data dal Governo, vista l’attuale situazione finanziaria delicata del Cantone, la volontà di estendere la cerchia dei beneficiari della riforma per neutralizzare l’aumento del moltiplicatore, e diluire su più anni l’impatto finanziario della riforma, sono però state presentate alcune modifiche importanti:

-       Aumento della deduzione forfettaria per le altre spese professionali. Considerata l’attuale situazione finanziaria del Cantone, a differenza di quanto proposto nel Messaggio, si propone di aumentare gradualmente la deduzione. Proponiamo di aumentare la deduzione per spese professionali in due tappe: dagli attuali 2’500 franchi a 3’000 per i periodi fiscali 2024 e 2025 e a 3’500 franchi a partire dal periodo fiscale 2026. In questo modo tutti i lavoratori avranno a regime 1'000. - in più di deduzione.

-       Neutralizzazione per le persone fisiche del ritorno del coefficiente d’imposta cantonale al 100%.

Proponiamo di compensare il ritorno del coefficiente cantonale d’imposta dall’attuale 97% al 100% nel 2024 tramite la riduzione di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito di 1.667 punti percentuali. Inizialmente si era discusso di una riduzione del 3%, questa opzione però ha subito trovato molte resistenze a livello dei comuni. Di conseguenza abbiamo optato per l’1.667 %. Si tratta di uno sgravio complessivo medio (nei Comuni con un moltiplicatore d’imposta dell’80%) del 3% pari all’aumento del coefficiente cantonale d’imposta dal 97% al 100% previsto dalla legge.

Veniamo ora al capitolo aliquota massima: nel suo messaggio il Governo ha proposto di ridurre l’aliquota massima dell’imposta sul reddito in due tappe: dal 15.076% al 13.25% nel 2024 e dal 13.25% al 12% a partire dal 2025.

-       La maggioranza della commissione propone invece di ridurre l’aliquota massima un anno più tardi, a partire dal 2025, dilazionando nel tempo la discesa in 6 anni invece dei 2 proposti dal Governo, riducendo di 0.5 punti percentuali all’anno.

Ci tengo a ricordare che in Ticino abbiamo una forte concentrazione del gettito in pochi contribuenti: il 2% dei contribuenti più facoltosi finanzia il 34% del gettito fiscale cantonale dell’imposta sul reddito. Mentre il 26% dei contribuenti è esente e non paga imposte. Se facciamo un confronto a livello intercantonale, la nostra fiscalità è molto interessante per i redditi bassi, nella media nazionale per i redditi medi e poco concorrenziale per i redditi alti. Si tratta di una scelta politica, infatti abbiamo le deduzioni fiscali fra le più generose a livello svizzero, proprio per premiare le famiglie.

Parliamo anche dei spesso citati “buon contribuenti” il Consiglio di Stato ci ha indicato che tra il 2016 e il 2022 ci sono state 395 partenze a fronte di 190 arrivi, si tratta di persone molto mobili che possono decidere di spostarsi molto facilmente.

Complessivamente, con le modifiche proposte nel rapporto di maggioranza, l’impatto della riforma per Cantone e Comuni risulterà – rispetto al progetto governativo – inferiore sul corto e medio termine (fino al 2028), mentre comporterà un maggior onere a partire dal 2029. Questa variante porterà un leggero miglioramento nel preventivo 2024 e anche nel preventivo 2025.

Riassumendo, gli interventi fiscali che vi proponiamo oggi hanno i seguenti obiettivi:

-       modernizzare la nostra legge tributaria rimasta ferma al palo da troppi anni, tenendo finalmente conto dei cambiamenti della società

-       migliorare l’attrattività fiscale del nostro Cantone, passando dal 21° al 16° posto a livello intercantonale per quanto riguarda l’imposta sul reddito

-       garantire ai contribuenti ticinesi una fiscalità il più possibile in linea con gli altri Cantoni

-       Neutralizzare il ritorno del coefficiente al 100%

In conclusione, con il presente rapporto vi invitiamo a sostenere e approvare una serie di interventi che definiranno il quadro giuridico dei prossimi anni, per un Ticino fiscalmente più attrattivo e un ritorno del moltiplicatore al 100% che non vada a penalizzare le cittadine e i cittadini del nostro Cantone in un momento già impegnativo per tutti.

Ci tengo a ringraziare tutti i colleghi della sottocommissione fisco per il lavoro svolto e per lo scambio di opinioni sempre intenso e stimolante. In particolare, ringrazio anche i correlatori Pamini e Bignasca per la proficua collaborazione e la ricerca di una soluzione condivisibile. Questa soluzione è stata condivisa dalla maggioranza, siamo convinti che in questo momento sia la migliore possibile. Ora tocca a voi colleghe e colleghi decidere, e visto che probabilmente ci sarà un referendum toccherà anche ai cittadini esprimersi. Noi ci abbiamo provato, questa è la nostra proposta e sono convinta che la scelta migliore sia quella di non tergiversare e decidere sì o no a questo pacchetto fiscale. Decidere di non decidere non è una soluzione.

A nome della maggioranza della commissione vi invito quindi a sostenere il presente rapporto e vi ringrazio per l’attenzione.