Allocuzione del 1°agosto 2022 a Caslano

Egregio signor Sindaco, signore e signori rappresentanti dell’Autorità comunale, giudiziaria, patriziale e parrocchiale, cittadine e cittadini di Caslano, gentili signore, egregi signori, Geschätze Damen und Herren, buonasera a tutti!

Sono davvero onorata e contenta di essere qui, con voi, condividendo alcuni pensieri sulla Svizzera di oggi e quella proiettata nei prossimi anni. Il 1° agosto per noi svizzeri è un momento per fermarci, e nel contempo per ripartire con la consapevolezza della fortuna e del merito che abbiamo di vivere in questo Paese.  Ci tengo anzitutto e in particolare a ringraziare il Municipio di Caslano che già nel 2020 mi ha invitata a pronunciare l’allocuzione, ma a causa del Covid l’evento era stato rinviato. Ci ha riprovato l’anno scorso, ma ancora una volta in seguito alla pandemia i festeggiamenti erano stati annullati.

Finalmente questa sera ci ritroviamo in piazza, a tu per tu; sono veramente felice che quest’anno sia possibile riprendere queste piacevoli occasioni di convivialità e festeggiare tutti insieme la nostra festa nazionale. Oggi celebriamo una ricorrenza importante, ma che dopo due anni complicati di pandemia assume una valenza ancora più simbolica. La nostra società ha attraversato un periodo buio, abbiamo dovuto affrontare la pandemia Covid-19 che ci ha messo tutti alla prova, ognuno nel suo piccolo. In una situazione totalmente nuova e inaspettata abbiamo cercato di proteggere le persone più vulnerabili con misure estreme che alcuni di noi non avevano mai vissuto prima - e nel farlo abbiamo capito e riscoperto il significato di responsabilità individuale, libertà e solidarietà.

La libertà di gesti semplici, che fino a due anni fa erano scontati, come incontrarsi, andare a fare la spesa, andare a cena al ristorante o al cinema, la libertà di andare in vacanza, la libertà di organizzare la propria vita come si desidera. Sono cose che non si possono più dare per scontate e molte persone hanno preso coscienza dell'importanza di difendere la propria libertà e di lottare per essa. È un valore fondamentale che in un attimo è andato quasi perso e che ora va ripensato e ricostruito. Se guardo i Paesi intorno a noi posso dire con orgoglio che nonostante le difficoltà siamo riusciti a rimanere saldamente attaccati a questa libertà che pian piano si affievoliva, mentre in altri luoghi, i diritti dei cittadini si sono frantumati contro altri modelli di Stati repressivi e di figure autoritarie.

In un attimo, come se non fosse bastata la Pandemia, ci siamo ritrovati a far fronte ad una guerra vicinissima a noi, qualcosa di terribile e impensabile, proprio alle porte dei confini dell’Europa. Una guerra che ha delle grosse ripercussioni geopolitiche, umanitarie e sta avendo degli effetti anche su di noi dal punto di vista dell’incertezza, dell’aumento dei costi legati alla benzina e all’approvvigionamento energetico. Basta veramente poco per perdere la libertà, e negli ultimi tempi vediamo molti esempi negativi che dimostrano come una volta persa sia difficilissima da ricostruire, e in questo senso non posso non citare la recentissima sentenza della Corte Suprema negli Stati Uniti che in un attimo ha spazzato via conquiste fondamentali che sembravano scritte nella pietra, non solo per noi donne, ma per tutta la società. Questo sta sollevando tutta una serie di interrogativi e timori, visto che da un giorno all’altro oltre a vedersi negata la libertà di scelta, molte persone hanno iniziato a temere di essere soggette ad un controllo attraverso i dispositivi tecnologici che utilizziamo quotidianamente.

Un aspetto che dovrebbe far riflettere su come l’invadenza delle strutture di controllo sia andata oltre i fini iniziali che sembravano lodevoli per monitorare e combattere comportamenti indesiderati. Fortunatamente non è il caso in Svizzera, ma basta un cambio di regime per utilizzarli in modo diverso rispetto ai lodevoli fini pensati inizialmente, e anche questo dibattito va affrontato per capire quali sono i paletti che vogliamo fissare e fino a che punto siamo disposti a spingerci e ad accettare che ogni nostro aspetto privato possa un giorno essere utilizzato per altri scopi, visto che l’intera economia di internet si basa sul monitoraggio degli acquisti e dei termini di ricerca degli utenti, un controllo tecnologico e della sfera privata sempre più insistente e penetrante nella vita di tutti noi cittadini.

Proprio per questi motivi il 1° d’agosto è il giorno ideale per fermarci un attimo e riflettere sui nostri principi e valori, ma anche sulle opportunità che il nostro splendido Paese ci offre. Senza dimenticare che l’intervento e il sostegno organizzativo, economico e sanitario dello Stato, nei suoi livelli istituzionali, si è dimostrato, rispetto ad altri Stati, tutto sommato immediato, efficiente ed efficace sia per i singoli cittadini, che per le famiglie e per le aziende.

La Svizzera è un Paese straordinario e unico al mondo, fedele alle proprie tradizioni, aperta al mondo, una terra di opportunità, di innovazione, pace, libertà e coesione. L’interconnessione internazionale ha reso la Svizzera più forte dal punto di vista economico, politico, scientifico e culturale. Spesso ce ne dimentichiamo, ma abbiamo il privilegio di vivere in un Paese sicuro, libero e solido. Un Paese basato sul rispetto reciproco e sulla valorizzazione delle diversità linguistiche, regionali e culturali che favoriscono la comprensione e costituiscono l’anima del federalismo che ci contraddistingue. Un Paese che è stato costruito con il duro lavoro, con l'aiuto reciproco, con il coraggio e l'ottimismo.

Dieses Rezept hat sich in den vergangenen 731 Jahren bewährt, und wir müssen es auch jetzt, wo wir vor grossen geopolitischen, wirtschaftlichen, gesundheitlichen, ökologischen und sozialen Herausforderungen stehen, weiter pflegen. Wir haben allen Grund, stolz auf unser Land und seine Institutionen zu sein, aber wie uns die Geschichte lehrt, ist nichts selbstverständlich und für immer.

Non deve quindi farci temere se, forti di questi principi, valori ed esperienze siamo chiamati, per le circostanze, le interconnessioni di carattere politico, economico e sociale ad interpretare, modellare ed adattare secondo un sano spirito tipicamente elvetico pratiche di convivenza quali la neutralità tuttora valida e storicamente imprescindibile.

Le incertezze non devono prendere il sopravvento, dobbiamo guardare avanti con ottimismo e fiducia, perché siamo il Paese delle opportunità. Per continuare ad esserlo dobbiamo però mantenere l’apertura e la collaborazione con il resto del mondo, dobbiamo continuare a promuovere il dialogo e costruire ponti tra le culture grazie anche alla nostra indipendenza e alla nostra neutralità: questi sono punti di forza del nostro Paese che sono fondamentali in un mondo instabile e in continuo cambiamento.

Spesso in Ticino siamo propensi a lamentarci, sentirci eterni incompresi, a volte anche a ragione. Viviamo delle situazioni molto particolari a livello del mercato del lavoro e della mobilità, dovute in particolare al nostro posizionamento geografico di cantone di frontiera vicino a una regione Lombardia che è un bacino di forza lavoro molto esteso, che molti altri Cantoni della Svizzera non conoscono. Abbiamo però i nostri punti di forza che devono essere valorizzati, soprattutto anticipando i tempi dal punto di vista dell’innovazione e della ricerca immaginando già oggi i trend futuri per non restare indietro. Dobbiamo essere positivamente consapevoli che la nostra intelligenza, caparbietà, intraprendenza, flessibilità e perché no una sana spensieratezza ci permettono di validamente confrontarci e competere con i nostri concittadini confederati, qualità che loro ci riconoscono ed apprezzano. Del resto, come detto, questi distinguo tra le componenti del nostro Paese lo valorizzano e rafforzano. L’invito è quindi di non perdersi d’animo, invitando ciascuno di voi a partecipare e contribuire, con le proprie idee, ad operare a favore del nostro Cantone e delle sue Istituzioni.

Da ultimo, un pensiero desidero rivolgerlo al vostro bellissimo comune, ed alla regione del Malcantone. Consentitemi di sottolineare che risiedete in un comune moderno, dinamico, con un’ampia offerta turistica e culturale in un territorio regionale che cerca con giusta sensibilità e tenacia di coniugare la ricca tradizione del passato con le opportunità e le sfide del domani; pur nella consapevolezza delle difficoltà condizionanti della moderna società. Il mio pensiero va in particolare al tema della mobilità ed agli spiacevoli effetti.

Concludo, ribadendo con convinzione che la coesione nazionale, la solidarietà e lo spirito di unione per il bene comune sono valori imprescindibili che sono parte della nostra identità e che dobbiamo continuare a coltivare anche nei momenti più difficili, coesione che qui a Caslano si respira molto bene. Mi auguro e auguro a tutti voi che continueremo a lottare per permettere alla Svizzera di restare ancora a lungo uno dei paesi più stabili, solidi, competitivi e innovativi al mondo, un Paese di cui andare fieri!  

Grazie per la vostra presenza, buon primo d’agosto a tutte e tutti voi!