La politica non va in vacanza

Proprio in questi giorni di sessione di Gran Consiglio, l’ultima prima della pausa estiva, è emerso il difficile quadro finanziario che ci attende nei prossimi mesi, con uno sguardo rivolto anche al 2021. Il minimo che si possa dire è che per chi fa politica in modo responsabile, quella del 2020 non sarà un’estate spensierata. A livello politico, infatti, la grande sfida, vista la difficile situazione finanziaria in cui ci troviamo a causa della crisi del coronavirus (si prospettanto disavanzi di centinaia di milioni di franchi non solo nel 2020 ma anche nel 2021), sarà quella di fissare delle priorità ben precise. E come sempre quando si fissano delle La politica non va in vacanza priorità, bisogna essere pronti anche a fare delle rinunce.

Come partito stiamo portando avanti questo impegnativo esercizio con l’Agenda 2030. La crisi che stiamo attraversando ci ha infatti imposto di riposizionare anche gli obiettivi di legislatura, aggiornando il programma e concentrandoci su alcuni concetti precisi. Alla base della nostra visione restano formazione e ricerca, fondamenta irrinunciabili nella costruzione della “casa” Liberale Radicale, che nel tetto trova economia e lavoro, ossia il mezzo per raggiungere l’obiettivo finale, che è quello del benessere di noi tutti.

Accanto alle riflessioni programmatiche di partito, continuerà anche il lavoro politico: l’estate dovrà aiutarci a generare una seria riflessione a proposito del nostro posizionamento come gruppo parlamentare PLR in questa era storica di cambiamenti. Penso in particolare a temi come il mercato del lavoro, la digitalizzazione, l’emergenza climatica, la questione di genere, e ancora la riforma del nostro sistema previdenziale. Questi ultimi mesi ci hanno ad esempio mo- strato come il telelavoro – per parlare di digitalizzazione – abbia rapidamente assunto un ruolo nuovo nella nostra società e nel nostro modo di lavorare. Finalmente, lo possiamo ben dire. Ma per coglierne veramente tutte le opportunità, bisognerà trovare modalità ancora diverse e nuove, anche a livello di infrastruttura tecnologica (oltre che di formazione e di “metodo” di lavoro). Solo allora si potrà seriamente parlare di mobilità sostenibile, con prospettive di diminuzione del traffico, e di una migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia grazie al telelavoro.

Un altro tema che impegnerà la politica – e il PLR – è certamente quello della riforma della previdenza vecchiaia, ambito dove i Giovani liberali radicali svizzeri hanno lanciato una proposta incisiva e destinata a suscitare dibattito. Dare alle future generazioni una prospettiva è una priorità assoluta per la nostra società. Ora più che mai il Ticino ha bisogno di noi. Di tutti noi, Liberali Radicali.