Intervento in Gran Consiglio sul caso dell'ex funzionario del DSS

Presidente, Consiglieri di Stato, colleghe e colleghi,

in questi ultimi mesi di lavoro in sottocommissione ho volutamente evitato di parlare pubblicamente di questo tema, dal mio punto di vista personale per una questione di rispetto verso le persone coinvolte che hanno sofferto e soffrono ancora, ma soprattutto anche come tentativo di evitare che il dibattito pubblico, già estremamente politicizzato, lo diventasse ancora di più, tra fughe di notizie, dibattiti televisivi e toni già molto accesi, qualcosa di cui in un momento così delicato non avevamo bisogno.

Obiettivo: fare chiarezza su quanto successo e verificare il funzionamento delle procedure 

Fin dall’inizio l’obiettivo del PLRT è sempre stato quello di fare chiarezza su quanto successo, in particolare verificando con attenzione che le procedure in materia di molestie sessuali e più in generale di tutte le molestie in seno all’Amministrazione cantonale fossero chiare, dando grande importanza al tema della prevenzione e alle direttive a tutti i livelli.

L’obiettivo è che ognuno, sia le vittime sia chi è chiamato a proteggerle, sappia cosa deve fare di fronte a segnalazioni o indizi di situazioni di disagio, per poter garantire a tutti un ambiente di lavoro sano e rispettoso. Dal nostro punto di vista, questo lavoro delicato va fatto senza ricorrere ad una CPI, evitando quindi di trasformare noi politici di milizia, che non abbiamo queste competenze specifiche in giudici, per una semplicissima motivazione: la necessità di rispettare una rigorosa separazione dei ruoli tra politica e giustizia, tra deputati e professionisti in questo ambito delicatissimo, senza invasione di campo, oltre che per una questione di rispetto delle persone coinvolte.

La CPI non sarebbe stata lo strumento adeguato, ed è sicuramente positivo che ora la commissione all’unanimità abbia deciso di intraprendere la via dell’audit esterno, affidandosi a professionisti riconosciuti per le loro competenze ed esperienze a livello nazionale, con certificate competenze scientifiche e giuridiche e contemporaneamente con esperienza di gestione di simili problematiche.

 Obiettivo dell’audit: verifica di eventuali azioni od omissioni 

La soluzione proposta oggi è una risposta equilibrata che come PLRT auspicavamo fin dall’inizio, una soluzione professionale, indipendente e soprattutto non politica. Questo cercando di interpretare anche la volontà che è stata espressa dalle vittime tramite lettera aperta del 4 giugno 2021 in cui le stesse vittime hanno lanciato un appello al rispetto, non solo di chi ha subito le violenze, ma di tutte le parti coinvolte.

 Oggi finalmente in Parlamento si arriva ad una decisione importante su questa tristissima vicenda, dove può iniziare una nuova fase fatta di chiarezza e dei necessari correttivi. Sicuramente gli approfondimenti fatti in questi mesi sommati a quelli che grazie a questo audit verranno fatti dai professionisti, saranno fondamentali, poiché nessuno di noi in quest’aula vorrà leggere in futuro che si sono ripetuti altri episodi del genere. 

 Procedure chiare e trasparenti per tutti, migliorando se necessario la prevenzione e la gestione delle molestie all’interno dell’Amministrazione cantonale

Le potenziali vittime vanno aiutate e protette nel denunciare i fatti, vi deve essere chiarezza sulle procedure da adottare e si deve prevenire sensibilizzando sul tema degli abusi. Quando si tratta di un tema delicato come abusi e molestie bisogna costantemente interrogarsi sull'adeguatezza della prassi in vigore e su cosa si possa fare per migliorare la tutela delle persone che denunciano. 

La questione delle molestie sessuali è di estrema delicatezza e gravità ed è quindi necessario che il lavoro che verrà svolto focalizzi la sua attenzione partendo da quanto è successo e da un'analisi dei processi di controllo attualmente in atto all'interno dell'Amministrazione cantonale, per capire se le garanzie dovute ai lavoratori dello Stato oggi siano date. L’audit dovrà occuparsi anche di analizzare l’attuale sistema in ottica futura, e quindi di apportare eventuali correttivi affinché oggi e domani situazioni simili non si possano verificare. Questo audit servirà anche a chiarire definitivamente cosa non ha funzionato allora, visto che alcune domande sono rimaste senza risposte. È uno strumento utile che potrà dare tutti gli spunti e i paletti necessari per evitare altri casi in futuro.

Sostenere l’audit: l’unica via percorribile

Per il nostro partito la proposta dell’audit va sostenuta. L’abbiamo sempre ritenuta la via migliore, nonostante le accuse di chi ci ha tacciato di voler nascondere o insabbiare, parole che ancora oggi mi fanno rabbrividire e che abbiamo sempre respinto con fermezza. 

L’auspicio è che chi si occuperà di svolgere questo audit possa lavorare con serenità facendo tutti gli approfondimenti del caso senza strumentalizzazioni, questo metodo è professionale ed evita che il sentimento di giustizia deragli venendo così a meno il senso di equilibrio. 

Partire da quanto successo in passato, ma con uno sguardo rivolto al futuro

In questi mesi abbiamo fatto un lavoro approfondito, per fare finalmente chiarezza in modo indipendente e depoliticizzato. L'audit esterno è la via corretta per fare luce in via definitiva su questo triste e grave caso, per mettere finalmente un punto finale a questa vicenda e verificando che i nuovi meccanismi blocchino sul nascere qualsiasi comportamento inappropriato, offensivo o molesto, che ci auguriamo non succeda mai più. 

A nome del mio gruppo vi chiedo quindi di sostenere questa proposta e il relativo rapporto.